Il colesterolo è un grasso presente nel sangue, prodotto in gran parte dal fegato e per la restante quantità introdotto nel nostro organismo tramite l’alimentazione. E’ un componente essenziale per l’organismo, serve per esempio per il funzionamento cellulare, ma quando è eccessivo tende a depositarsi sulle pareti delle arterie aumentando il rischio cardiovascolare. Infatti a causa del suo aumento i vasi sanguigni si irrigidiscono e aumentano lo spessore, il colesterolo accumulato va a formare delle vere e proprie placche che possono nei casi più estremi bloccare il flusso sanguigno con conseguenze anche molto gravi.
Il rischio riguarda ovviamente chi soffre di ipercolesterolemia, ma può risultare problematico anche per chi convive con livelli di colesterolo di poco sopra la norma, ma per lungo tempo.
Il valore limite di colesterolo totale non deve superare i 200mg/dl, ma occorre fare un’importante distinzione tra colesterolo “buono” e “cattivo”.
Il colesterolo cattivo o LDL (Low Density Lipoprotein) viene trasportato da queste proteine partendo dal fegato verso i vasi sanguigni, dove viene rilasciato con conseguente aumento del rischio cardiovascolare:
il valore limite è 116mg/dl.
Il colesterolo buono o HDL (High Density Lipoprotein) viene rimosso al contrario da queste proteine lontano dai vasi sanguigni per essere smaltito ed eliminato, perciò alti livelli di HDL sono da considerare come positivi e utili per la salute.
Fatta eccezione per casi di ipercolesterolemia familiare, quindi cause genetiche, esistono molti fattori che predispongono a elevati livelli di colesterolo: sovrappeso e obesità, alimentazione scorretta, fumo, vita sedentaria oltre che la concomitanza di alcune patologie come ipertensione e diabete.
Purtroppo il colesterolo elevato non dà sintomi, quindi l’unico modo per prevenirlo o scoprirlo è sottoporsi regolarmente a controlli. Gli esperti consigliano un primo controllo già nell’infanzia, in età scolare, per individuare eventuali anomalie genetiche. Successivamente si valuterà un controllo attorno ai 18 anni, terminata cioè la fase dello sviluppo, e in seguito è buona abitudine effettuarlo ogni tre anni fino ai 40-45 circa. Man mano che l’età aumenta si consiglia un monitoraggio più frequente, in particolare per le donne, poichè nei 4-5 anni che seguono la menopausa si verifica un improvviso aumento del colesterolo mediamente del 20%.
La prevenzione primaria si basa sulle modifiche dello stile di vita:
- Segui una dieta povera di grassi saturi, prediligendo fibre, cereali integrali, pesce, frutta e verdura,
olio extravergina d’oliva. - Fai movimento: da una bella camminata a passo spedito, andare in bicicletta, nuotare, insomma
praticare sport anche cinque giorni alla settimana se possibile. - Non fumare! Il fumo accelera la formazione delle placche nelle arterie, mentre smettere di fumare
aumenta i livelli di colesterolo buono. - Tieni il peso sotto controllo, soprattutto attenzione al grasso viscerale (la famigerata “pancetta”):
la circonferenza addominale dovrebbe essere inferiore a 94cm per gli uomini e 80cm per le donne. - Limita il consumo di alcool.
Non sempre tuttavia cambiare lo stile di vita può bastare: prima di arrivare ai farmaci sono stati studiati appositi integratori per individui con modesti aumenti di livelli di colesterolo, per evitare che il rischio cardiovascolare possa aumentare a livelli preoccupanti. Tra gli alimenti più studiati è il riso rosso fermentato che, grazie appunto alla fermentazione effettuata da un lievito, genera la Monacolina k, sostanza dalle elevate capacità ipocolesterolizzanti. Ad essa si possono associare sostanze capaci di abbassare i livelli di grasso nel sangue, come i fitosteroli, il carciofo, il chitosano e la berberina, estratto secco di un arbusto originario del Nepal.