cucchiai con diversi tipi di farine

Troppo spesso abusiamo di parole come “celiachia”, “intolleranza”, “glutine” senza sapere bene cosa vogliano dire. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e iniziamo oggi parlando di intolleranza al glutine o meglio SENSIBILITÀ AL GLUTINE NON CELIACA (GS).
Partiamo da una definizione fondamentale: che cos’è il GLUTINE? Si tratta di un complesso peptidico formato da due PROTEINE: la gliadina e la glutenina. Questo complesso in presenza di acqua crea un reticolo colloso (fondamentale per la lavorazione dei prodotti da forno).

In Italia la GS potrebbe riguardare circa 6 milioni di persone. L’eziopatologia non è chiara, ma è distinta da quella della celiachia. Nella GS l’assunzione di prodotti a base di farinacei provoca un’INFIAMMAZIONE intestinale con aumento di linfociti e degli anticorpi anti-gliadina, ma senza appiattimento dei villi e senza una risposta autoimmune (che ritroviamo invece nella celiachia). La barriera intestinale risulta meno selettiva e quindi più permeabile a molecole esogene, come nutrienti o patogeni, che raggiungono il torrente circolatorio scatenando i sintomi e la risposta immunitaria.
Questo processo infiammatorio è il risultato di reazioni alla base dell’IMMUNITÀ INNATA, la prima linea di difesa in soggetti non ancora immunizzati. I protagonisti sono monociti (macrofagi), cellule dendritiche e granulociti. Resta da chiarire se il responsabile del processo infiammatorio sia solo il glutine o anche piccoli zuccheri (fermentabili oligo, di e mono saccaridi e polioli) presenti in molti alimenti (verdure a foglia larga, legumi, latte e prodotti caseari, peperoni, funghi) che provocano un analogo effetto irritante sulla mucosa intestinale.

I SINTOMI sono spesso sottovalutati o confusi con la sindrome del colon irritabile: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali (probabilmente attribuiti al rilascio di acetilcolina, un importante neurotrasmettitore coinvolto nella motilità intestinale, promosso dal glutine), ma anche sintomi sistemici come difficoltà di concentrazione, cefalea, rash cutanei.

La DIAGNOSI di GS si effettua attraverso biopsie intestinali.

La CURA attualmente prevede l’eliminazione (o comunque una drastica diminuzione) del
glutine dalla dieta, procedendo poi con una graduale reintroduzione degli alimenti contenenti il
complesso peptidico. In questo modo è possibile normalizzare la risposta immunitaria e ridurre
i sintomi.

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